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Elezioni politiche 2022, analisi del voto a livello nazionale

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FdI a valanga, il flop della Lega, la sconfitta del Pd, il recupero in extremis di Conte e i bocciati eccellenti

Le parole di Giorgia Meloni, futura premier, con molta probabilità la prima donna nella storia d’Italia a ricoprire il ruolo di primo ministro.

Dagli italiani in queste elezioni politiche è arrivata una indicazione chiara” ha commentato a caldo la leader di Fratelli d’Italia: “Oggi abbiamo scritto la storia”. L’indicazione arrivata dagli italiani “è per un governo di centrodestra a guida Fdi. Probabilmente è il tempo in cui gli italiani potranno nuovamente avere un governo che esce da una loro chiara indicazione alle urne. E’ qualcosa con cui, credo e spero, tutti vorranno fare i conti”, ha detto Meloni.

Poi il ringraziamento a Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, Lega e Forza Italia, Maurizio Lupi e tutta la coalizione di centrodestra, “perché nessuno si è risparmiato in questa campagna elettorale. E’ stata una campagna elettorale bella per noi, nella quale le polemiche le abbiamo lasciate ai nostri avversari”.

Il flop della Lega di Salvini

Un altro dato interessante delle Politiche 2022 è il flop della Lega di Matteo Salvini. Il Carroccio si piazza ben sotto il 10% e non solo non arriva ad essere quel partito nazionale tanto sognato dal suo capo, ma rischia persino di non essere più il partito del Nord.

Nel nord-est la batosta è durissima. Difficile dire cosa abbia pesato di più. Secondo i difensori di Salvini, al nord sarebbe stata punita la linea governista dei presidenti di Veneto, Zaia, e Friuli, Fedriga. Secondo gli anti-Salvini invece si tratterebbe di un voto delle comunità produttive del nord, del tessuto economico alla guida del Paese, “che ha voluto dare un messaggio chiaro a Salvini e alla sua politica che ha dimenticato la questione settentrionale”.

La sonora sconfitta del Pd

E il Pd? Da queste elezioni il Partito democratico esce massacrato. Sconta senz’altro l’immobilismo, l’assenza di idee chiare e coerenti, la coalizione sempre a tentativi con forze lontanissime tra loro, l’eterna autoreferenzialità che ha stancato i vecchi elettori di sinistra.

Il segretario Enrico Letta ha fatto sapere l’ufficio stampa Pd che per lui si inizia già a parlare di possibili dimissioni.

Fuori anche Emanuele Fiano, che perde contro Isabella Rauti, e anche Carlo Cottarelli, che non la spunta con Daniela Santanchè.

M5S terza forza politica

Il Movimento 5 Stelle, dato per dimenticato, ha invece registrato un modesto risultato. “Tutti ci davate in singola cifra, questo risultato ribalta le previsioni iniziali e dimostra che i cittadini vogliono il M5S in Parlamento. Siamo la terza forza politica del Paese” ha commentato il leader Giuseppe Conte.

I cittadini hanno scelto Fdi, è giusto che il centrodestra governi. Noi saremo all’opposizione con coraggio e determinazione”. E subito arriva la stoccata ai Dem: “Le scelte compiute da questo gruppo dirigente del Pd hanno compromesso un’azione politica che poteva essere competitiva con questo centrodestra che si è presentato unito. Il centrodestra ha vinto, il gruppo dirigente del Pd se ne assuma le responsabilità. Di fatto i cittadini stanno dimostrando, soprattutto al sud, che il voto per contrastare il centrodestra è il voto per il M5S”.

I bocciati eccellenti

E gli altri? Tra gli illustri esclusi, fuori dal Parlamento rimangono Luigi Di Maio e Vittorio Sgarbi, superato da Pierferdinando Casini. Tra i beffati, a Roma, anche Carlo Calenda – che però ha il “paracadute” – e Emma Bonino.