All’Ospedale tifernate una tecnica innovativa per chi soffre di dolori resistenti alle terapie tradizionali
All’Ospedale di Città di Castello arriva una nuova arma contro il dolore cronico: si chiama radiofrequenza pulsata e ha già dato ottimi risultati nei primi trattamenti eseguiti.
Si tratta di una tecnica avanzata e mininvasiva che consente di alleviare o eliminare dolori cronici che spesso non rispondono ai farmaci o alle terapie convenzionali. Funziona attraverso un’azione mirata sul nervo responsabile della sofferenza, senza danneggiarlo, ma “riprogrammandolo” grazie a un campo elettrico controllato. Il trattamento si effettua con il paziente sveglio o leggermente sedato, in anestesia locale e sotto guida radiologica o ecografica.
“La radiofrequenza pulsata – spiega il dottor Thierry Claude Bagaphou, responsabile del servizio di Terapia del Dolore – è indicata in molte situazioni: dal mal di schiena cronico alla cervicalgia, dalla nevralgia del trigemino al dolore da artrosi o da esiti di protesi, fino alle neuropatie diabetiche e post-herpetiche. Si tratta di dolori spesso invalidanti, che peggiorano la qualità della vita e hanno ripercussioni anche psicologiche”.
L’ambulatorio di Terapia del Dolore, che fa capo all’Unità di Anestesia e Rianimazione diretta dal dottor Stefano Martinelli, offre ai pazienti un ventaglio completo di trattamenti personalizzati, grazie al lavoro di un’équipe multidisciplinare e alla collaborazione con specialisti ospedalieri e servizi territoriali. Il servizio, che al momento prevede sedute mensili, punta a diventare un riferimento stabile per tutto l’Alto Tevere.
“Siamo orgogliosi di poter offrire ai pazienti una terapia innovativa – commenta Silvio Pasqui, direttore del Presidio ospedaliero Alto Tevere – e di proseguire nella direzione di un’attenzione sempre maggiore al diritto a non soffrire”.
Per il direttore generale di USL Umbria 1, Emanuele Ciotti, “questa nuova tecnica non solo potenzia l’offerta sanitaria dell’ospedale, ma rappresenta anche un gesto concreto di vicinanza a chi convive con dolori cronici. È un altro passo verso una sanità sempre più efficace e umana”.