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Chirurgia ortopedica d’eccellenza: a Perugia il primo impianto d’anca in Umbria con rivestimento batteriostatico

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Auro Caraffa

Intervento innovativo su un paziente immunodepresso segna un nuovo traguardo per l’Azienda Ospedaliera di Perugia, con tecnologie all’avanguardia e protesi italiane di ultima generazione

L’Azienda Ospedaliera di Perugia segna un nuovo passo avanti nella chirurgia ortopedica, realizzando per la prima volta in Umbria un impianto protesico d’anca con conservazione del collo femorale e rivestimento batteriostatico. L’intervento, altamente innovativo, è stato eseguito presso la Clinica Ortopedica diretta dal Professor Auro Caraffa e rappresenta un’importante evoluzione verso cure sempre più personalizzate, soprattutto per pazienti fragili e complessi.

Il caso riguarda un uomo di 38 anni, affetto da osteonecrosi della testa del femore e con un quadro di immunodepressione che lo rendeva particolarmente vulnerabile alle infezioni. In situazioni come questa, le soluzioni chirurgiche devono essere su misura, combinando tecnologie avanzate e strategie cliniche capaci di garantire il miglior equilibrio tra efficacia e sicurezza.

Professor Giuseppe Rinonapoli, dal Dottor Michele Bisaccia e dalla Dottoressa Barbara Bifarini (anestesista

L’équipe chirurgica, composta dal Professor Giuseppe Rinonapoli, dal Dottor Michele Bisaccia e dall’anestesista Dottoressa Barbara Bifarini, ha impiegato una protesi femorale progettata per conservare l’anatomia naturale dell’osso e dotata di un innovativo rivestimento batteriostatico superficiale. La protesi, sviluppata da un’azienda italiana, consente di ridurre in modo significativo il rischio di infezioni post-operatorie, senza compromettere il processo di osteointegrazione.

“Abbiamo optato per questa protesi per due motivi fondamentali,” spiega il Professor Rinonapoli. “La giovane età del paziente e il rischio infettivo elevato legato alla sua condizione clinica. Conservare il collo femorale ha permesso di mantenere la biomeccanica dell’articolazione e di ridurre l’invasività dell’intervento. Il rivestimento batteriostatico, invece, è stato essenziale per prevenire complicanze potenzialmente gravi.”

Il Professor Caraffa evidenzia come l’intervento testimoni la capacità della struttura di affrontare casi complessi con un approccio specialistico e tecnologie di ultima generazione. “Siamo in grado di offrire cure d’eccellenza anche in contesti ad alta complessità clinica.”

“Quando si opera su pazienti fragili,” aggiunge il Dottor Bisaccia, “la chirurgia deve essere personalizzata, puntando sulla combinazione tra efficacia biomeccanica e protezione infettivologica.”

Anche il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera, Giuseppe De Filippis, sottolinea il valore strategico dell’innovazione tecnologica: “Questo intervento conferma il nostro ruolo di riferimento regionale nella chirurgia ortopedica avanzata. L’utilizzo di dispositivi biomedicali italiani rafforza il legame tra eccellenza clinica e sviluppo tecnologico nazionale.”

Vincenzo Talesa

Il risultato è accolto con orgoglio anche dal mondo accademico. Il Professor Vincenzo Talesa, direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia, conclude: “Continueremo a investire in formazione, ricerca e innovazione, per mantenere Perugia tra i centri di eccellenza della medicina italiana.”