Home Cronaca Celebrato il 246° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza

Celebrato il 246° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza

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Martedì 23 giugno è stato celebrato dalle Fiamme Gialle Umbre il 246° Anniversario della Fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.

La cerimonia – presieduta dal Comandante Regionale Umbria della Guardia di Finanza Gen. B. Benedetto Lipari – ha avuto luogo in forma sobria e raccolta, attesa la contingente situazione emergenziale di natura epidemiologica in atto, presso la Caserma “Cap. M.B.V.M. Domenico Furbini” dove, alla presenza di Sua Eccellenza il Prefetto di Perugia e di una rappresentanza di tutto il personale dipendente, è stata data lettura dei messaggi del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno Speciale del Comandante Generale della Guardia di Finanza.

BILANCIO OPERATIVO DEL 2019

Nel corso dell’anno 2019, i Reparti del Comando Regionale Umbria hanno eseguito circa 3.000 interventi ispettivi ed oltre 1.500 indagini delegate dalla Magistratura Ordinaria e Contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.

La lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali

Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni, illeciti doganali e traffici illeciti di prodotti petroliferi sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi sul territorio nazionale su cui si sta concentrando l’attenzione della Guardia di Finanza Umbra al fine di contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dalla grande evasione e dalle frodi fiscali, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi.

Un’azione che, nel corso del 2019, si è concretizzata nell’esecuzione di oltre 1.200 interventi ispettivi, tra verifiche e controlli fiscali e di oltre 210 indagini delegate dalla Magistratura, che hanno permesso di denunciare oltre 160 soggetti per reati fiscali (principalmente riferibili all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, a dichiarazioni omesse o fraudolente, ad occultamento o distruzione di documentazione contabile).

Il valore dei beni sequestrati nella passata annualità per reati in materia di imposte dirette e IVA è di circa 8 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano ad oltre 100 milioni di euro.

I casi di evasione fiscale internazionale scoperti, in parte riconducibili ad estero-vestizione della residenza fiscale ed interposizione fittizia di società, sono stati 9.

Con riguardo alla specifica attività di contrasto alle frodi all’I.V.A., è stata constatata una maggiore imposta pari a circa 103 milioni di euro, grazie anche alla scoperta di società“cartiere” o “fantasma” utilizzate per evadere le imposte indirette, persino mediante indebite compensazioni.

Non meno significativo è l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 314 soggetti sconosciuti al Fisco (“evasori totali”), che hanno evaso complessivamente oltre 18 milioni di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 160 datori di lavoro per aver impiegato 500 lavoratori in “nero” o irregolari.

Ammontano complessivamente a 56 gli interventi nel settore delle accise, che hanno portato al sequestro di oltre 10 mila chilogrammi di carburante, cui si aggiunge un consumato in frode di circa 2,5 milioni di chilogrammi.

Nel settore del monopolio statale del gioco e delle scommesse, sono stati effettuati, nel 2019, oltre 210 controlli, conclusisi prevalentemente con la contestazione di violazioni di carattere amministrativo.

Contrasto agli illeciti nel settore della tutela della spesa pubblica

La Guardia di Finanza ha dedicato, nel corso del 2019, 10 Piani operativi al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e a quelle condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica Amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.

Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo.

Oltre 250 sono gli interventi complessivamente svolti, nel 2019, nell’ambito del Comando Regionale Umbria a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono oltre 150 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e la Corte dei conti.

Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari ad oltre 2,2 milioni di euro, mentre si attestano su circa 500 mila euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 29.

Sono attività, quelle appena sintetizzate, che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per circa 2,7 milioni di euro, a carico di 12 soggetti.

Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, all’indomani dell’introduzione del “reddito di cittadinanza”, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del beneficio a tutela di coloro che hanno reale necessità di usufruire del sussidio. Gli interventi eseguiti hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 14 soggetti (di cui 11 in materia di reddito di cittadinanza) per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore.

Nell’ambito dei Piani operativi finalizzati alla tutela della regolarità della spesa previdenziale e sanitaria, i Reparti hanno portato a termine, in totale, 25 interventi, segnalando all’Autorità giudiziaria 16 persone.

Passando, più in generale, al settore della tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono state denunciate 67 persone per reati in materia di appalti, corruzione ed altri delitti contro la Pubblica Amministrazione. In tale ambito, riveste importanza strategica la collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione.

È utile sottolineare, a fattor comune, come un sicuro indice dell’incisività dell’azione investigativa sia rappresentato dal dato riguardante i sequestri: nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti provvedimenti ablatori per un importo complessivo di oltre 8,2 milioni di euro.

Le determinazioni dell’Autorità Giudiziaria che ha accolto le proposte di misure cautelari reali avanzate dai Reparti costituiscono, infatti, la concreta misura della possibilità per lo Stato di vedere ristorati i danni causati dai fenomeni di illegalità, frode, malaffare e cattiva gestione.

Contrasto alla criminalita’ organizzata ed economico-finanziaria

La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata ed economico-finanziaria, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenza.

Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti ed immediati profili di rischio, focalizzando l’attenzione sulla conclusione di negozi giuridici da parte di soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie, su settori di particolare rilevanza strategica o ancora sul reimpiego di proventi illeciti nei cc.dd. “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.), nonché connessi con la gestione dell’emergenza sanitaria.

In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ed il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento, includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non organici alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico. Questo obiettivo ha visto realizzarsi la sinergica azione del Servizio Centrale I.C.O. con i Gruppi di Investigazione sulla Criminalità Organizzata e con tutti i Reparti territoriali.

L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.

È stata, tra l’altro, conferita priorità all’analisi di quei contesti legati alla fase emergenziale e post emergenziale, che vengono delegati con immediatezza ai Reparti competenti per i conseguenti sviluppi operativi, in relazione alla possibile connessione con tentativi di infiltrazione della criminalità nel sistema economico, alle pratiche speculative sui prezzi dei dispositivi medici di protezione individuale o alle procedure di approvvigionamento di materiale medico, nonché, in prospettiva, con l’utilizzazione delle provvidenze che saranno poste a disposizione di cittadini e imprese per superare la contingente crisi economica.

Altra importante direttrice, anche in prospettiva futura, dell’azione della Guardia di Finanza per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo è rappresentata dalla massima valorizzazione delle informazioni acquisite nel corso del controllo economico del territorio.

Sempre allo scopo di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure.

Con riferimento ai risultati conseguiti in ambito regionale nel 2019, in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 59 soggetti, ed ammonta ad oltre 2,1 milioni di euro il valore dei beni proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, complessivamente, la quota di oltre 4,7 milioni di euro.

Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 2,3 milioni di euro e confische in via definitiva di beni per oltre 2,1 milioni di euro, conseguenti allo svolgimento di 4 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che – per condotta e tenore di vita – debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc..

Sono stati eseguiti 653 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono stati sviluppati 29 interventi, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 47 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 23 milioni di euro.

Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono state accertate distrazioni per un valore pari ad oltre 22,6 milioni di euro.

Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati effettuati, complessivamente, sequestri per un valore di circa 43 mila euro.

Tra le attività del Corpo svolte nel 2019 a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle – convergenti su 3 Piani operativi – a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore.

In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato circa 230 interventi, sottoponendo a sequestro oltre 330 mila prodotti contraffatti o pericolosi per la salute ovvero indicanti una falsa indicazione di origine del “Made in Italy”.

Controllo del territorio, contrasto ai traffici illeciti e concorso nei servizi di ordine e sicurezza pubblica

Il controllo del territorio per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra tra loro le componenti territoriali e aeree del Corpo.

Nel caso del Comando Regionale Umbria, il supporto aereo fornito dal Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia ha riguardato principalmente l’individuazione di residenze di lusso, di piantagioni di cannabis, l’utilizzo abusivo di cave o di discariche, nonché l’occupazione illecita di aree demaniali e, più di recente, il monitoraggio di aree destinate alla produzione di energia elettrica da impianti solari o fotovoltaici.

L’impegno concorsuale del Corpo nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è stato confermato, altresì, nell’ambito delle recenti direttive emanate dal Ministero dell’Interno per la gestione delle manifestazioni pubbliche e di eventi di particolare rilevanza, cui il Corpo partecipa con l’impiego dei militari specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego “AT-P.I.”.

Il controllo economico del territorio è stato effettuato attraverso l’impiego di 7.769 militari, in 3.565 pattuglie, nonché mediante lo sviluppo di 171 segnalazioni inoltrate dai cittadini al servizio di pubblica utilità “117”.

Nel settore di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, sono stati denunciati 95 soggetti, dei quali 27 tratti in arresto e sequestrati oltre 79 chilogrammi di sostanze di vario tipo. Sono stati infine segnalati all’Autorità Prefettizia per i conseguenti provvedimenti sul piano amministrativo 169 assuntori di sostanze stupefacenti.

Bilancio operativo nello stato di emergenza da Covid-19

A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 il Corpo ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti.

Oltre 24 mila i controlli svolti dalla Guardia di Finanza del Comando Regionale Umbria a partire dallo scorso mese di marzo per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia da COVID-19: quasi 100 i soggetti, a vario titolo, denunciati per violazioni commesse nel periodo dell’emergenza.

Particolarmente significativo è risultato, altresì, il contributo fornito dal Corpo nell’ambito della collaborazione con le Prefetture di Perugia e Terni, per l’effettuazione di circa 1.700 controlli sulla verifica della sussistenza delle condizioni per la prosecuzione delle attività d’impresa di cui al D.P.C.M. del 22 marzo 2020.

Con riguardo al contrasto all’infiltrazione della Criminalità Organizzata nel tessuto economico della regione, nei primi cinque mesi del 2020 sono stati svolti accertamenti patrimoniali nei confronti di 77 soggetti, con beni di valore pari a oltre 104 milioni di euro, proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro. I provvedimenti di sequestro e confisca operati in applicazione della normativa antimafia hanno invece raggiunto, complessivamente, la quota di oltre 1,2 milioni di euro.

Incessantemente è continuata la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale, attraverso l’esecuzione di 203 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferite alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, nel medesimo arco temporale, le attività sono state svolte, in linea con l’evoluzione del contesto esterno, riservando prioritaria attenzione alle condotte più marcatamente illegali e fraudolente.

L’impegno profuso in tale comparto operativo si è, in particolare, concretizzato con il sequestro di beni per un valore di 1,3 milioni di euro a seguito di 13 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio.

La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.

Nei primi mesi del 2020, per i reati di frode in commercio, sono stati denunciati 12 soggetti e sottoposti a sequestro circa 120 mila dispositivi di protezione individuale.

Sono state sviluppate, poi, attività a contrasto di pratiche anticoncorrenziali e di manovre speculative commesse approfittando dell’aumento della richiesta di taluni beni. In questo ambito, sono stati approfonditi elementi sintomatici di condotte distorsive della corretta dinamica di formazione dei prezzi, con indagini finalizzate a risalire sistematicamente la filiera commerciale, fino alle strutture e ai soggetti del processo produttivo/distributivo dai quali hanno tratto origine le speculazioni.

Nel complesso, durante l’emergenza epidemiologia da COVID-19, che ha interessato l’intero territorio nazionale, la Guardia di Finanza del Comando Regionale Umbria, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, attraverso l’impiego giornaliero di circa 50 militari.