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Anagrafe di Foligno nel caos: file chilometriche e aggressioni, la Cisl FP chiede rinforzi

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Lettera al Sindaco e alla Giunta: uffici allo stremo, utenti esasperati e lavoratori a rischio burnout e violenze

Uffici dell’Anagrafe di Foligno nel caos: file interminabili che invadono la piazza, personale allo stremo e addirittura aggressioni agli operatori. A denunciare una situazione ormai ingestibile è la Cisl Funzione Pubblica Umbria che, tramite la segretaria regionale Luisa Casci, ha scritto a Sindaco e Giunta chiedendo interventi immediati per garantire più organico e più sicurezza.

“Le code davanti agli sportelli – denuncia Casci – arrivano a occupare la piazza, con cittadini costretti ad attendere ore senza la garanzia di essere serviti in giornata. Il carico di lavoro per i dipendenti del front-office è diventato insostenibile: sono solo quattro quelli abilitati a rilasciare carte d’identità e certificati, mentre ne servirebbero almeno sei”.

Secondo la Cisl FP, a rendere ancora più caotica la situazione è l’attuale sistema “ibrido” di gestione degli accessi: ingresso libero e appuntamenti convivono, ma l’alto numero di utenti senza prenotazione ingolfa ogni giorno gli sportelli. “Altre amministrazioni – sottolinea Casci – adottano già da tempo un sistema interamente su appuntamento, con slot riservati per le urgenze. Foligno dovrebbe fare lo stesso per evitare ritmi di lavoro massacranti e tutelare la salute del personale”.

Non solo stress e burnout: negli uffici comunali esplode anche il tema della sicurezza. “Proprio ieri – ricorda la segretaria regionale della Cisl FP – Polizia, Carabinieri e Polizia Locale sono dovuti intervenire perché un cittadino fuori controllo ha preso a calci la porta d’ingresso e aggredito l’addetto all’accoglienza. Un episodio già accaduto mesi fa, senza che nel frattempo si sia fatto nulla per prevenire situazioni simili”.

Per il sindacato servono risposte immediate: più personale agli sportelli, gestione più efficace dell’accesso agli uffici e guardie giurate fisse per garantire l’incolumità di chi lavora e di chi entra in Comune. “Non è più tollerabile – conclude Casci – che i lavoratori dell’Anagrafe e dell’accoglienza si trovino ogni giorno a fronteggiare tensioni e aggressioni, oltre a un carico di lavoro insostenibile. La dignità di chi lavora e di chi ha diritto a un servizio pubblico efficiente va difesa ora”.