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Amministrative, da Umbertide un appello all’unità dal PD

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Tommaso Bori
Tommaso Bori

Tommaso Bori
Tommaso Bori

L’invito “costruiamo l’alternativa al malgoverno destre”

Parte da Umbertide, dove l’appuntamento con le elezioni amministrative è alle porte, un appello all’unità “di tutte le forze democratiche e progressiste per l’alternativa al malgoverno destre”. “Un’unità da coltivare con umiltà, responsabilità, attenzione ai temi”. Perché “non è vero che non c’è differenza tra destra e sinistra” e “affermare i valori dell’equità, della giustizia sociale, della Costituzione” è più importante che “coltivare personalismi”.

Al centro San Francesco di Umbertide, in occasione della conferenza stampa in cui è stato lanciato l’appello, ci sono il segretario regionale dei dem Tommaso Bori, il segretario e la vicesegretaria cittadini Filippo Corbucci e Ilenia Bartocci Guardabassi, Leonardo Tosti, Massimo Moretti e Giampiero Giulietti. Invitati e presenti i rappresentanti di alcuni dei movimenti e delle forze politiche di opposizione della città.

“Il Pd – sottolinea Corbucci – affronta una sfida importante, che è una sfida doppia: quella di un congresso costituente, che si sta aprendo in questi giorni e che definirà una nuova leadership nazionale, quella di un rinnovato impegno per costruire convergenze larghe e solide tra le forze democratiche e progressiste alternative alla destra”. Convergenze che a Umbertide hanno trovato solidità, valore e credibilità nell’impegno politico e istituzionale di opposizione. “Un lavoro – secondo Corbucci –  che è stato assiduo e concentrato sui temi, sulla sanità, sul lavoro, sulla scuola, su ambiente ed energia” e che ora si vuole proseguire “senza pregiudiziali”: in vista delle amministrative “vogliamo una coalizione larga e su questo saremo impegnati”.

Per Tosti “abbiamo la necessità di aprire un dialogo costante e perseverante con tutte le forze che si riconoscono nella sinistra, nei valori della Costituzione, della pace, dell’antifascismo, nel nome della responsabilità. Sarebbe un’occasione persa non capire il momento storico che stiamo vivendo, non riuscire a guardare i valori e le energie che ci uniscono per interpretare una nuova visione di città. La destra lo farà a modo suo e se dovesse prevalere a pagare sarebbero le fasce più deboli”. Precondizione è  “chiedere scusa con sincerità per quello che è successo e lasciare da parte le rivendicazioni”.

“Fare politica – ha detto Moretti – è emotività, sentimento, passione politica che ci da senso di appartenenza, idealità condivisa, progettualità. Su tanti temi siamo alternativi: sul lavoro e sulla sicurezza sul lavoro, sulla sanità pubblica e sui servizi”. Ma “la politica è anche razionalità” e se è vero che “siamo il primo partito”, è altrettanto vero che “da soli non bastiamo e per questo vogliamo proporre una coalizione larga e progressista per assicurare alla città un governo che porti avanti i nostri valori”.

“Nel nostro piccolo – secondo Giulietti – dobbiamo farlo per ridare dignità e autorevolezza alla città, per non lasciare indietro nessuno in un momento in cui le povertà aumentano e i servizi diminuiscono. Dobbiamo lottare affinché chi ha più si impegni per chi ha meno, recuperando un senso profondo di umanità”. E in primo luogo “dobbiamo saper chiedere scusa per gli errori che abbiamo commesso, per le divisioni, per non aver sempre saputo ascoltare la città. Lo faccio per primo io, in maniera sincera e mettendoci la faccia” al contempo rivendicando “l’orgoglio di appartenere alla comunità politica del Pd, una comunità di gente per bene”. Unità e discontinuità sono le parole d’ordine, insieme a politica, che è passione, impegno al servizio del bene comune”.

“Da oggi si inizia un cammino nuovo – ha concluso Bori – che deve andare in una direzione diametralmente opposta rispetto a quella verso cui siamo andati alle ultime politiche”, quando le divisioni hanno consentito alla destra di governare nonostante abbia raccolto meno voti delle forze alternative. “Non ce lo possiamo permettere nei territori, perché non è vero che destra e sinistra sono uguali: dove governa la destra aumentano le disuguaglianze. Ridistribuzione, equità, servizi sono i valori che uniscono il nostro campo e chi li riconosce deve stare unito, non dividersi”. In questo cammino nuovo “il Pd vuole essere regista, ma non attore protagonista. Chiediamo a tutti di essere generosi e umili e di mettersi insieme nell’interesse della comunità. Il rischio di non capirsi è alto, ma le ricette pronte non ci sono, e si deve decidere insieme l’orizzonte”. Perché “divisi si perde, uniti si vince”.