Le precisazioni della Direzione Salute e Welfare
In Regione si discute molto sui conti della sanità legati alle spese Covid: 60 milioni spesi che sarebbero rimborsati solo in parte dal governo incidendo pesantemente sul bilancio della nostra Regione. In effetti, in una nota interna dell’assessorato alla Sanità, si legge “in base ai dati ricevuti dalle Aziende sanitarie il risultato presenta ancora uno sbilancio pesante, che comporterà ’invio della diffida a carico della presidente Tesei per il rientro del disavanzo con tutte le conseguenze formali collegate all’aumento automatico della tassazione per i cittadini umbri”
La Direzione Salute e Welfare della Regione Umbria ha precisato che “La situazione dei costi in sanità, in particolare legata alle spese covid, è ancora aperta visto che, a differenza dello scorso anno, il confronto con il MEF e il Ministero della Salute, quest’anno è stato avviato tre mesi prima, con le Aziende ancora in elaborazione dei dati,
E quindi sono in corso, analogamente agli scorsi anni, le normali procedure di monitoraggio con il MEF e con le Aziende sanitarie e, analogamente allo scorso anno di questi tempi, le Regioni sono in una situazione di necessità di reperimento risorse per coprire maggiori oneri derivati dalla pandemia che si sono aggiunti alle gestioni ordinarie.
La questione – conferma la direzione- è stata condivisa con le altre Regioni italiane e poste da tempo all’attenzione del Governo.
La Direzione sanitaria deve risolvere anche un altro problema legato alle dimissioni del direttore generale dell’Usl 1, Gilberto Gentili, la cui decisione non avrebbe nessun collegamento con la questione del bilancio.
Al posto di Gentili potrebbe assumere l’incarico l’attuale direttore regionale alla Sanità, Massimo Braganti, ma al momento nulla è certo.