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Umbria a bassa velocità, dove il treno dei desideri all’incontrario va…

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Da queste parti la gestione dei mezzi di trasporto pubblici è un nodo che da sempre tiene stretto al cappio la regione più isolata d’Italia e anche il probabile passaggio a Perugia del Frecciarossa non cambia lo scenario, anzi genera malumori e proteste

Umbria a bassa velocitàdi Francesco Castellini – Umbria sempre più ferma, un’isola impantanata sulle sabbie mobili. Qui già il termine alta velocità provoca smorfie e sorrisi. Se ne parla da tanto, ma di concreto non c’è nulla, anzi, qui il treno dei desideri all’incontrario va. Tutto tende a fermarsi. Perfino i convogli centenari della Fcu sono finiti su un binario morto. Insomma velocità e Umbria, un binomio che sa tanto di gag, di presa in giro. È come chiamare Spedy Gonzales una tartaruga, peraltro rovesciata sulla schiena. E se è vero che da Perugia a dicembre partirà il Frecciarossa, è anche vero la soluzione crea più scontento che altro.
Ma si sa, da queste parti, la fantasia non manca.
Basta dire che la società che gestisce i trasporti a Perugia e dintorni, si chiama Umbria Mobilità, che poi vai a vedere è quella che ha bloccato tutto, ha parcheggiato i trenini della Fcu, dopo che dal 1886 scorrazzavano qua e là per tutta la regione.

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