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Terni: si cercano urgentemente “governanti” di alto profilo

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Mons. Giuseppe Piemontese
Mons. Giuseppe Piemontese

L’autorevole richiamo del Vescovo in occasione degli auguri natalizi

Mons. Giuseppe Piemontese
Mons. Giuseppe Piemontese

Di Adriano Marinensi – In una lettera alle Associazioni di solidarietà, il Vescovo di Terni Giuseppe Piemontese ha scritto: Se si vuole riassumere in una parola il contesto generale in cui porgere gli Auguri di Natale, essa sarebbe incertezza. Incertezza della condizione sociale: lavoro precario o disoccupazione endemica. Incertezza politica in gradi diversi, nel governo nazionale, regionale e locale. I partiti risultano privi di saldi riferimenti ed orientamenti ideali, sempre alle prese con una dialettica aspra che spesso diventa contesa sregolata e non risparmia le Istituzioni.

Si tratta, a mio avviso, di valutazioni reali, senza veli, riferibili, in parte, alle condizioni socio – economiche locali che purtroppo non mostrano segni di rilancio, quanto meno nei settori strategici che fanno da volano all’azione complessiva. Pesa l’incertezza dello stato sociale, freno ostativo, talvolta determinante, che penalizza soprattutto i giovani nelle legittime aspirazioni e nel coinvolgimento dentro l’attiva collaborazione nella ricerca di una migliore qualità esistenziale. Severo (però giusto) mi è parso il parere rivolto all’azione della forze politiche ed il richiamo al loro ruolo in riferimento alla produttività del fare amministrazione.

Terni è città che, nel recente periodo, è andata perdendo la sua peculiarità di sito industriale, fondato sulla grande impresa, senza trovare valide strade alternative o, quanto meno, coadiuvanti. La media dimensione produttiva continua ad essere numericamente e tecnicamente importante, però poco influisce sul piano occupazionale. Di ridotta efficacia le sollecitazioni da parte del sistema creditizio che si alimenta soprattutto del piccolo risparmio. Il Governo regionale mostra poco riguardo verso le esigenze dell’ambito ternano, tradendo di fatto le attese originarie connesse al riequilibrio territoriale e programmatico. Carente il sostegno allo sviluppo da parte delle opere pubbliche, qualcuna – la Terni – Rieti – impantanata lungo un percorso interminabile. E quasi ridicolo.

Ci sono potenzialità in campo turistico (in primis, Piediluco e il Centro remiero, la Cascata delle Marmore e l’immagine autorevole, il sito archeologico di Carsulae) che da sempre non assillano i pensieri dei responsabili locali. Fa da prototipo la “disattenzione” dell’ l’Ente locale verso la Federazione del Canottaggio. Ci manca tanto un teatro degno del nome e almeno un “contenitore” adeguato per promuovere cultura. Men che meno esiste un Centro congressi. Carenti le attrezzature sportive, alcune risalenti, dal punto di vista impiantistico, ad uno stato dell’arte assai pregresso (non esiste, ad esempio, un impianto idoneo dove organizzare ragguardevoli manifestazioni di atletica leggera, come a Rieti). Occorre avanguardismo delle idee in diversi settori, una dote che la attuale classe dirigente mostra di non possedere. L’insufficienza delle soluzioni impone una grande alleanza per disegnare e realizzare nuove prospettive oltre la gestione del quotidiano, anche attraverso l’ampliamento della partecipazione democratica dei cittadini. Altrimenti, la crisi rischia di diventare permanente, mentre la città appare piegata su se stessa e priva di voglia di reazione.

Il richiamo del Vescovo dunque è autorevole e merita adeguato ascolto. Soprattutto richiede l’attenzione e la riflessione degli operatori politici che si sono assunti il compito di guidare la società civile lungo un tracciato dichiaratamente innovativo; al presente però rimasto sul confine delle dichiarazioni teoriche, mentre la situazione richiede provvedimenti di pronta esecutività, con proposte di alto contenuto promozionale e culturale. In assenza, l’incertezza continuerà a fare da freno, sia per l’immediato, sia per le realizzazioni finalizzate al medio e lungo periodo. E sia per trarre dal limbo dell’abulia i tanti problemi rimasti irrisolti da epoca remota. Gli esempi sono in grande numero.

Dice: Fanne uno! Eccolo: lo traggo da un titolo di giornale. C’è scritto: “Traffico a Terni: Le auto assediano la città”. Una constatazione lapidaria e testimoniante quasi quanto una fotografia. Mi esonero dal tirar fuori altri scheletri dall’armadio e proseguo, in modo telegrafico, sul tema del traffico che continua ad essere una componente primaria della pericolosità di circolazione ed anche dell’inquinamento atmosferico da gas di scarico e da rumore, nemici giurati della salute collettiva ed individuale. Soffre il traffico per la ormai sempiterna disorganicità degli interventi di riordino e ristrutturazione (lo scrivo in lingua politichese), che dura da tempo immemorabile. E pure per il manchevole servizio di vigilanza.

A proposito, stavo dimenticando di specificare che quel titolo “Traffico a Terni: Le auto assediano la città”, sembra essere di questi giorni, invece porta la data del 25 novembre 1980. Si, proprio 1980. I “malfidati”, come li chiamiamo a Terni, possono documentarsi presso la locale emeroteca (non é una parolaccia), andando a leggere la cronaca locale di Paese Sera, edito in tale data. Forse, la morale di questa breve favola, potrebbe essere espressa in una richiesta posta in grassetto tra gli “annunci economici”: A.A.A. Cercasi, con la massima urgenza, uomini politici ed amministratori locali di razza, in grado di dare impulso innovativo al futuro della comunità ternana.