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Spoleto ridotta a lazzaretto anti Covid

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Scoppia la protesta che sta interessando anche i cittadini del folignate

di Alberto Laganà – Scoppia la protesta sulla deriva che sta avvenendo nella sanità umbra, e che dura ormai da molti mesi, per l’interruzione delle prestazioni, anche quelle urgenti, da parte degli ospedali e dei pronto soccorso umbri. Da febbraio molte visite specialistiche ed operazioni sono state rinviate sine die ed è difficile quantificare quante persone si sono aggravate o morte per mancanza di cure.

A parte i costi sostenuti dagli umbri nelle strutture private, in molti non si sono potuti curare già nell’inverno scorso e gli ultimi provvedimenti della Regione aggravano i disservizi già sperimentati dagli utenti nei mersi scorsi.

A causa dell’infezione virale in atto si chiudono completamente le strutture sanitarie, come successo di recente a Spoleto, dove i cittadini si sono visti annullare visite urgenti, mettendo a rischio la loro vita.

E’ nata così una protesta popolare da parte di migliaia di spoletini che stanno raccogliendo firme ed avviato azioni legali contro la Regione che ha fatto diventare la città una sorta di lazzaretto; una decisione spropositata, aggiungono i promotori della ‘rivolta’, quando si poteva creare una zona covid lasciando la funzionalità del nosocomio.

Tra l’altro ripercussioni gravi subirà anche il territorio del folignate in quanto alcune cure si possono svolgere solo nell’ospedale del vicino comune e pertanto una larga parte della regione è sul piede di guerra contro la gestione sanitaria in Umbria.

Tra le iniziative in corso contro tali decisioni si stanno concretizzando la presentazione di esposti per interruzione di pubblico servizio.