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Scuola, piano anticontagio e ripristino della quarantena

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Bilancio positivo per il primo giorno di lezioni in Umbria

In Umbria il Cts (Comitato tecnico scientifico) regionale sta valutando un nuovo piano per la scuola. Al primo posto il ripristino della quarantena nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado anche in assenza di più casi di positività in una stessa classe. Un’altra novità riguarderebbe i docenti di elementari, medie e superiori, che non andrebbero in quarantena in caso di alunno positivo. Per loro potrebbe bastare un antigenico al tempo zero e al quinto giorno per evitare sospensioni della didattica.
Un’altra novità potrebbe riguardare la diversità di trattamento di quarantena per i vaccinati e i non. Vaccinati con ciclo completo da oltre 14 giorni faranno 7 giorni di quarantena con test in uscita, e 10 i non vaccinati, sempre con test in uscita. In caso di positività del docente o personale Ata si valutano antigenici al tempo zero e dopo 5 giorni per docenti e alunni.

Per quanto riguarda invece le scuole dell’infanzia e i nidi, sempre secondo il piano in discussione, potrebbero andare in quarantena docenti (7 o 10 giorni a seconda se siano o meno vaccinati), i bambini e anche i collaboratori se a stretto contatto con il caso positivo. Per tutti, antigenico al tempo zero e dopo 7 o 10 giorni a seconda dello stato vaccinale. In caso di docente positivo antigenici e quarantena con la stessa tempistica. Si valutano inoltre salivari a tappeto nelle scuole in caso di più positivi e screening mirati se aumentasse l’incidenza. Gli esperti del Cts hanno qualche giorno per presentare le loro osservazioni, Intanto, nelle prossime ore Regione e Ufficio scolastico regionale individueranno le scuole sentinella per lo screening nazionale con i test salivari.


II primo giorno di scuola ha avuto inizio per quasi 4 milioni di studenti di nove regioni. Il bilancio, si può dire: è andato bene.
Sicuramente quest’anno è stata ancora più dura per i dirigenti, che con l’obbligo di Green Pass a chiunque entri all’interno della struttura scolastica, li ha portati ad un impegno straordinario.
E poi comunque manca il personale. Tante le cattedre vuote che dovranno essere riempite nei prossimi giorni. Nel frattempo molti presidi sono stati costretti ad adottare un orario ridotto creando disagi agli studenti e alle famiglie.
In sostanza non sono mancati alcuni problemi nel funzionamento della nuova piattaforma per il controllo del Green Pass ma nella maggior parte dei casi tutto ha funzionato. «I presidi hanno lavorato sabato e domenica per fare in modo che tutto funzionasse», spiega il presidente dell’Associazione nazionale Presidi, Antonello Giannelli.
Come detto, più complesso il quadro se si parla di cattedre. Dalla Flc Cgil viene sottolineato che le immissioni in ruolo dei docenti quest’anno corrispondono al 53% dei posti disponibili con il restante 47% delle cattedre affidate a precari a cui si aggiungono altri 90 mila posti liberi, di cui la stragrande maggioranza sul sostegno.
Ancora più pesante la situazione sul versante Ata dove le 10.800 immissioni in ruolo hanno coperto solo il 40% dei posti disponibili. Resta poi il problema delle oltre 600 scuole date in reggenza con Ds e Dsga che devono suddividersi fra più istituti.
«Una situazione – spiega Rino Di Meglio, portavoce nazionale della Gilda-figlia della mancanza di sistemi di reclutamento e di abilitazione in grado di snellire le procedure e di rendere i concorsi appuntamenti fissi ogni due anni».
Quanto ai trasporti bisognerà vedere se il potenziamento messo in campo dalle aziende di Tpl reggerà la prova dell’anno scolastico. La sottosegretaria all’Istruzione Barbara Florìdia promette un software da dicembre per «supportare i mobility manager scolastici nella gestione dei flussi casa-scuola-casa».