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Scuola: manifestazione degli studenti contro la didattica a distanza

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Lezioni all’aperto in Piazza Italia per le scuole superiori organizzate da Altrascuola

Domani mattina, sabato 7 Novembre, a partire dalle 11, le studentesse e gli studenti di Altrascuola – Rete degli studenti medi di Perugia, insieme al movimento di docenti e studenti di Priorità alla Scuola Perugia, si incontreranno in Piazza Italia davanti a Palazzo Cesaroni per rivendicare il diritto allo studio universale e ad una didattica in sicurezza, auspicando un ritorno in presenza il prima possibile.

Questa, come si legge nel comunicato stampa inviato da Altrascuola, “è solo una delle tante manifestazioni che il movimento sta organizzando il tutto il Paese.

“Per difendere la scuola studenti e insegnanti delle superiori, ormai completamente in didattica a distanza – così scrive il sindacato studentesco – faranno lezione in presenza all’aperto sotto il palazzo della Regione, perché la scuola è e sempre sarà un presidio imprescindibile per qualsiasi sistema che voglia definirsi democratico. Il tema sanitario non può e non deve essere contrapposto al diritto all’apprendimento sancito dalla Costituzione italiana.

Chiediamo a gran voce che si garantisca finalmente e pienamente il diritto allo studio a tutte e tutti, nelle scuole di ogni grado. Questo momento di didattica a distanza, nelle sue profonde contraddizioni e difficoltà, va superato al meglio e deve essere l’occasione di un profondo rifinanziamento e potenziamento a tutti i livelli della scuola”.

Anche la Cgil interviene sul tema scuola e sull’ipotetico numero chiuso previsto per alcune scuole: come sostengono Vanda Scarpelli (Cgil di Perugia) e Moira Rosi (Flc Cgil provinciale), “preoccupano le notizie sull’ipotesi di introdurre il numero chiuso in alcuni istituti per il prossimo anno scolastico. É fondamentale e irrinuncaibile garantire la libertà di scelta di ragazze e ragazzi sul proprio percorso formativo, anche per scongiurare il fenomeno dell’abbandono scolastico, più frequente quando i percorsi non coincidono con i desideri”.

Principale riferimento, l’istituto tecnico A. Volta di Piscille, per il quale, relativamente alle iscrizioni del prossimo anno, si prevede un ipotetico test di ingresso e un colloquio per valutare l’eventuale accesso nella scuola da parte degli studenti, una sorta di “sbarramento” a cui si è fermamente opposta Caterina Bigini, coordinatrice di Altrascuola.

“Noi riteniamo paradossale che una scuola pubblica faccia ricorso al numero chiuso e non accettiamo questa pessima modalità di organizzazione, unica che dovrebbe fuori dalle mura scolastiche” sostiene la coordinatrice del sindacato studentesco, che rivolge un appello alla Provincia di Perugia, “reclamando che si mobiliti verso una tempestiva ricerca di spazi che mancano da fin troppo tempo”.