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«In Umbria prevale ancora la cultura della legalità»

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Fausto Cardella

Intervista a Fausto Cardella, Procuratore generale di Perugia, che ad un anno dalla sua nomina fa un bilancio del lavoro svolto sul fronte della criminalità e della sicurezza

Fausto-CardellaDi Francesco Castellini – Fausto Cardella fu chiamato proprio un anno fa (era il 27 gennaio 2016), dalla Vª commissione del Consiglio superiore della magistratura, a ricoprire il ruolo di Procuratore generale di Perugia. Il suo nome fu selezionato fra una rosa di diciotto candidati. Due mesi dopo, il 16 marzo, il dottor Cardella prese ufficialmente possesso del suo nuovo incarico e lo fece nel corso di una cerimonia che si tenne nell’aula Goretti della Corte d’appello di Perugia. Presenti i vertici degli Uffici giudiziari umbri, delle forze di polizia e degli organismi forensi, ma anche magistrati della procura di L’Aquila guidata fino ad allora dallo stesso Cardella. In sala anche la figlia Clelia.

Il giuramento di Cardella fu salutato da un lungo e caloroso applauso. «E’ un grande onore assumere questo incarico» – disse in quell’occasione il nuovo procuratore generale, che non nascose la sua emozione. «Questa aula – aggiunse – è simbolo della cultura giuridica della città». Evidenziando poi come l’Ufficio da lui guidato avrebbe puntato a «svolgere un ruolo attivo di supporto e sostegno, e non solo di controllo, alle procure della Repubblica».

Fausto Cardella indossa la toga dal 1977 e per lui si è trattato di un ritorno a Perugia, dove è stato a lungo sostituto.

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