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Il ritorno di Katia Bellillo nella scena politica

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Katia Bellillo
Katia Bellillo

Candidata a Sindaco di Perugia con un fronte unico della sinistra

Katia Bellillo
Katia Bellillo

Katia Bellillo ritorna a sorpresa nella scena politica, candidata a sindaco di Perugia con un fronte unico racchiuso in molteplici sigle:Rifondazione comunista, Sinistra italiana, Possibile, La sinistra per Perugia, Pci, Altra Europa e Sinistra anticapitalista.

La candidatura dell’ ex parlamentare e Ministro ha suscitato molte curiosità. La ha spiegato in una nota che “Perugia città in comune” è il nome, sul modello di altre esperienze in giro per l’Italia, ed anche un progetto alternativo nel nell’attuale politico che non è soltanto una novità ma anche l’evidenza di lun spaccatura del fronte di centrosinistra in Umbria ,che paga amaramente le discordie interne.

Katia Bellillo si è laureata in Pedagogia presso la facoltà di Magistero dell’Università degli studi di Perugia ed ha conseguito il diploma della scuola diretta a fini speciali per assistenti sociali presso la facoltà di Scienze politiche del medesimo ateneo, orientando i suoi interessi soprattutto sulla mediazione familiare. Nel 1976 fu eletta consigliere regionale dell’Umbria per due legislature nelle liste del PCI, in cui ricoprì la carica di vicepresidente del Consiglio regionale.

Successivamente divenne consigliere comunale a Perugia, dove poi fu componente del consiglio di amministrazione dell’ASP, l’azienda dei trasporti pubblici della provincia di Perugia, e membro del comitato di gestione dell’USL. Giunse ad essere vicepresidente della Giunta provinciale di Perugia ed assessore con delega alla programmazione faunistica, servizi sociali, istruzione, cultura, sport e tempo libero, pari opportunità, in cui ha sperimentato nel 1997 il primo progetto di telelavoro in una pubblica amministrazione.

Nella legislatura guidata dai governi dell’Ulivo, fu chiamata a far parte del primo Governo D’Alema, per essere poi riconfermata nel secondo, ricoprendo in entrambi i governi l’incarico di Ministra per gli affari regionali. Nel successivo Governo Amato, invece, fu Ministra per le pari opportunità. Nel 1998 partecipò alla scissione interna a Rifondazione Comunista, entrando a far parte del nuovo Partito dei Comunisti Italiani, che garantiva il suo appoggio all’Ulivo.

Alle elezioni politiche del 2001 è rieletta alla Camera dei deputati nel collegio uninominale di Orvieto. Nella scorsa legislatura era membro della XIV Commissione Politiche Europee e membro della Segreteria Nazionale del PdCI come responsabile del Dipartimento Diritti Civili. È stata responsabile diritti civili del PdCI.

Dopo la sconfitta elettorale de La Sinistra l’Arcobaleno nelle elezioni politiche del 2008, espresse molte critiche alla linea della maggioranza del suo partito, guidata dal segretario Oliviero Diliberto, denunciandone la deriva identitaria e settaria. Si è fatta, così, promotrice, nell’ambito del V congresso del PdCI, della mozione congressuale “Una necessità per il paese: unire la sinistra” alternativa a quella del Segretario. Tale mozione, sottoscritta tra gli altri dall’europarlamentare Umberto Guidoni, e sostenuta dal 10% del Comitato Centrale del PdCI propone la necessità di creare un partito unico e di massa della sinistra, prendendo atto della sconfitta storica e degli errori commessi. Si sostiene, inoltre, la necessità di un nuovo centrosinistra, che veda protagoniste la Sinistra e il PD, con cui, pur mantenendo salde le critiche alla deriva centrista del suo segretario Veltroni, bisogna dialogare e confrontarsi per lanciare la sfida alle destre per il governo del paese.Infatti, secondo la mozione, la Sinistra deve porsi il problema del governo. Questo non significa, però, che la Sinistra debba stare per forza al governo, ma che deve porsi come forza in grado di governare e di portare delle proposte e delle politiche di alternativa concrete e credibili. La mozione ottiene circa il 5% dei voti degli iscritti. In polemica con la linea politica uscita vincente dal congresso gli appartenenti all’area Unire la Sinistra rifiutano di entrare nel Comitato Centrale e nella Direzione Nazionale del PdCI ed in seguito fuoriescono dal Partito partecipando alla nascita di Sinistra e Libertà. Katia Bellillo uscirà presto dalla formazione di Vendolaed aderisce in seguito al Partito della Rifondazione Comunista, di cui fa parte per alcuni anni.

Nel gennaio 2014 diventa, assieme a Simone Genovese, la portavoce nazionale del Movimento RadicalSocialista (MRS). Con tale formazione alle elezioni politiche del 2018 sostiene la lista Potere al Popolo.

Fonte Wikipedia