Home Cultura Il Festival di Spoleto svela il programma della 63ª edizione

Il Festival di Spoleto svela il programma della 63ª edizione

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Il Festival di Spoleto conferma la 63esima edizione, in programma dal 26 giugno al 12 luglio.
Il direttore artistico Giorgio Ferrara svela la scaletta degli eventi.
Come di consueto sarà l’opera ad aprire il Festival, questa volta con un imponente spettacolo in Piazza Duomo prodotto da Spoleto63: una rilettura dell’Orfeo di Monteverdi composta da Luciano Berio nell’84 e andato in scena nel cortile di Palazzo Pitti a Firenze. Pier Luigi Pizzi ha curato la regia adattando lo spettacolo allo scenario.
Sempre in piazza Duomo si terrà come sempre il gran finale in  cui verranno celebrati i 250 anni dalla nascita di Ludwig van Beethoven: James Colon dirigerà la Quinta e Settima Sinfonia alla testa dell’Orchestra Giovane Italiana.

Nella sezione musica torna la compositrice Silvia Colasanti con il melologo, per orchestra, coro e voce recitante, tratto dalle Eroidi di Ovidio. The pilot and the ballerina, il duo musicale statunitense delle CocoRosie, formato dalle sorelle Bianca e Sierra Casady, porta in scena una nuova opera da loro composta, con le coreografie di Ira Anufrieva. Inoltre, come sempre protagonisti i giovani talenti provenienti dai maggiori conservatori italiani, in collaborazione con il Miur, nei tradizionali concerti di mezzogiorno e nei concerti di sera.

Oltre alla celebrazione del concerto finale, l’anniversario sarà declinato fra musica e danza. Si inizia con Le creature di Prometeo con l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova diretta da Andrea Battistoni, uno spettacolo, tra la “sfilata” e il balletto, con i costumi originali di Roberto Capucci. Si procede con Eroica, John Neumeier con i suoi 100 ballerini dell’Hamburg Ballet in uno spettacolo, concepito sulle note dell’opera, che unisce frammenti di musica e suggestioni emotive basate sulla biografia di Beethoven, in una singolare combinazione di danza, pianoforte e musica sinfonica. E ancora, Beethoven. La musica della vita con Corrado Augias e Giuseppe Fausto Modugno al pianoforte, per riflettere riflettere sulla vita del compositore.

Grandi  ritorni Ute Lemper interpreta in Songs from the broken heart le canzoni su testi di Bukowski e Coelho, e in grandi successi di Ferré, Brel, Cave, Waits, Glass e Weill.

Danza From Balanchine to Occhipinti, il San Francisco Ballet diretto da Helgi Tomasson, porterà un programma ideato per Spoleto63 sui diversi approcci coreografici, fra passato storico e nuove interpretazioni. Maria De Buenos Aires, opera-tango su libretto di Horacio Ferrer e musica di Astor Piazzolla, con il Ballet de l’Opéra National du Rhin e La Grossa – Tipica Orchestra of the Maison de l’Argentine. Prima collaborazione tra due artisti che hanno avuto un duraturo impatto sulla cultura argentina, lo spettacolo trasporta il pubblico nei meandri dell’anima della bella Maria, “Regina del Rio de Plata”.

Torna a Spoleto il regista lituano Rimas Tuminas che celebra i trent’anni dalla fondazione del The State Small Theatre of Vilnius, con due pièce di Anton Ceckhov. Tre sorelle, il suo storico adattamento teatrale che ha simbolicamente marcato l’inizio del nuovonperiodo creativo del suo teatro, punto d’incontro per diverse generazioni di attori, e spettacolo nel quale il regista elargisce appieno la sua sorprendente creatività e immaginazione. E I danni del tabacco, scena-monologo in un atto che vede l’unico personaggio, Ivan Ivanovič Njuchin, marito della direttrice di una scuola di musica e di un collegio femminile, tenere una conferenza sui danni provocati dal tabacco.

Monica Bellucci ricorda Maria Callas, la celebre diva, attraverso una serie di lettere che spaziano dal 1946 al 1977, e ci conducono lungo un percorso che dal debutto in sordina giunge fino alle vette di una carriera di livello internazionale.
La sirena, Luca Zingaretti celebra il racconto Lighea di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, un piccolo e affascinante gioiello, ambientato nella fredda Torino ma dal quale emerge con vigore la calda Sicilia.
La mosca e l’angelo, Massimiliano Civica interpreta un suo testo in omaggio a Massimo Troisi.
A letters to friend a Gaza, Amos Gitai riflette sul tema della guerra ai giorni nostri. In parte teatro, in parte film e in parte tributo a Letters to a German Friend di Albert Camus, questa pièce è l’elegiaco e struggente appello di Gitai nei confronti del conflitto israelo-palestinese, raccontato attraverso il punto di vista di coloro che lo vivono.
Pupo di zucchero Prima cerimonia, Emma Dante continua il sodalizio artistico con il Festival,  presentando in prima assoluta il suo spettacolo liberamente ispirato alla lingua di Gianbattista Basile, che racconta la storia di un vecchio che per sconfiggere la solitudine invita a cena i defunti della famiglia-
Il seme della violenza. The laramie project, i registi Ferdinando Bruni e Francesco Frongia mettono in scena il testo di Moises Kaufmann, una riflessione sul caso dello studente Matthew Shepard brutalmente ucciso nella cittadina del Wyoming nel 1998 per motivi di odio omofonico.
Bros, Romeo Castellucci mette in scena, un nuovo spettacolo di improvvisazione con attori chiamati dalla strada.
Settimo senso, da un racconto di Ruggero Cappuccio, con la drammaturgia e regia di Nadia Baldi, interpretato da Euridice Axen è un dialogo immaginario, una storia di seduzione tra una porno diva e un uomo, che apre a una analisi critica sulla pornografia e tocca quelli che sono i più profondi, ancestrali e arditi sensi che muovono il potere e la violenza dell’essere umano.
Home, I’m darling di Laura Wade, con la regia di Luchino Giordana ed Ester Tatangelo, mette in scena il testo vincitore del Laurence Olivier Award 2019.

Prosegue la collaborazione con l’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico  e con La Mama Spoleto Open

Il manifesto di Spoleto63 è firmato da Paolo Roversi.