Home Primo Piano Gli umbri? Popolo di “sedentari”, ma più “attivi” di altri

Gli umbri? Popolo di “sedentari”, ma più “attivi” di altri

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Una inchiesta ci dice che l’atteggiamento comincia già in età infantile

sedentarioDi Antonio Navarra – Non passa domenica che sulle strade (secondarie) dell’Umbria non si incrocino gruppi di donne e uomini che in tuta sportiva “marciano” a passo svelto. Sono gli umbri più attenti al loro stato di salute, alla condizione fisica e che sono consapevoli che l’attività fisica praticata regolarmente svolge un ruolo di primaria importanza nella prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione e obesità. Sono umbri che oltre a puntare a recuperare una buona linea fisica sono coscienti (anche grazie a opportune letture ed ai suggerimenti dei medici) che promuovere l’attività fisica rappresenta una premessa importante per mantenere un fisico sano, e che ci consente di rispettare un’azione di sanità pubblica prioritaria, ormai inserita nei piani e nella programmazione sanitaria in tutto il mondo. Ma la sedentarietà è uno stato che per molti inizia dall’età infantile. In questa linea risulta interessante la lettura di alcuni dati elaborati dagli esperti della Usl2 Umbria (Terni, Foligno, Spoleto, Narni, Amelia, Orvieto e della Valnerina).

Da quel “rapporto” infatti si ricava, (le considerazioni ivi contenute sono estensibili a tutta la regione) che i bambini umbri fanno poca attività fisica; poco più di un bambino su dieci risulta fisicamente inattivo, e questa situazione caratterizza soprattutto le femmine rispetto ai maschi. Da quello studio ancora si ricava che poco meno di un bambino su cinque ha un livello d’attività fisica raccomandato per la sua età.

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