Home Politica Ferrovie – Niente variante per il raddoppio dell’Orte – Falconara

Ferrovie – Niente variante per il raddoppio dell’Orte – Falconara

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Di Ciuenlai – Variante di Fossato di Vico addio. Nonostante che la Regione non si sia ufficialmente espressa per il no, la sola ipotesi sostenuta nelle stanze del Governo per il raddoppio della linea ferroviaria Orte – Falconara, è quella che segue l’attuale tragitto.

La ragione di questa scelta sarebbe semplice; girare per Perugia costa troppo. Si parla di una spesa vicina ai due miliardi. La variante viene quindi considerata “irrealizzabile”, con buona pace dei Consiglieri Regionali Smacchi e Ricci ai quali, non smentendo ufficialmente l’ipotesi, viene concessa solo la possibilità di farsi un po’ di propaganda nei loro territori. Ma non tutti la pensano così. “La cifra viene esagerata ad arte. Inoltre, se e si mettono insieme i fondi necessari al raddoppio dell’attuale linea e quelli dell’ammodernamento della della Foligno/Terontola – Dicono quelli che insieme a Paolo Brutti, allora segretario dell’Idv ed altri esponenti politici, hanno sostenuto questo progetto – si avrebbero le risorse necessarie a realizzare l’opera. Solo che la Regione ha, come al solito, ceduto all’egemonismo folignate. Per questo esagera sui costi”.

L’obiezione non è del tutto peregrina perchè, nel piano dei trasporti, Palazzo Donini avrebbe previsto il raddoppio di due tratti, uno prima di Perugia e uno nella zona di Magione, per rendere più veloce e scorrevole la Foligno Terontola, anche in vista della possibile apertura della stazione Media – Etruria , dedicata all’alta velocità. Ma uno studio serio per vedere la praticabilità effettiva dell’opera non è mai stato fatto ed anche questo desta sospetti. Quindi l’isolamento di Perugia e dell’eugubino, che nessuno sembra avere a cuore nelle stanze che contano, escono dalla discussione generale (se mai vi erano entrate) e tornano a far parte del “pacchetto di degrado costante ed inarretabile” di queste due aree.

Non li ha a cuore nemmeno il Sindaco del capoluogo, più preso dalle goliardie della Perugia/bene , che dalle esigenze strategiche della città. E di questo sarà ora di parlare, dopo un anno e mezzo di regno con qualche luce e diverse ombre.