Home Economia Coronavirus, via libera alla Cassa Integrazione all’80% dal 23 febbraio

Coronavirus, via libera alla Cassa Integrazione all’80% dal 23 febbraio

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«Si sta fermando il settanta per cento dell’economia umbra, ma è ancora troppo poco, basta fare i furbi». Il grido d’allarme è stato lanciato dal segretario regionale della Cgil Vincenzo Sgalla. Il motore dell’economia umbra è vicino al fermo macchine: è stop dalla metalmeccanica al tessile, resta al lavoro l’agroalimentare e l’aerospazio di Foligno, ma con tutte le cautele del caso.
Azienda per azienda, le Rsu e i datori di lavoro stanno firmando accordi per stabilire lo stop o le modalità “di sicurezza” per poter proseguire.
Una nota positiva è quella che fa riferimento al fatto che alla brusca frenata del sistema produttivo, imposta dal decreto del Presidente del Consiglio approvato domenica, arriva in contemporanea con il via libera alla cassa integrazione.
Il meccanismo da “economia di guerra” prevedeva, infatti, che ogni Regione siglasse un’intesa con le parti sociali.
L’ok è arrivato ieri mattina, al termine di una videoconferenza a cui ha preso parte l’assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fioroni, i sindacati e i rappresentati delle associazioni datoriali.
Dunque è ufficiale, è stato dato il via libera anche in Umbria alla cassa integrazione straordinaria retroattiva, dal 23 febbraio per nove settimane, con la copertura dell’80 per cento dello stipendio.
Le aziende più piccole, fino a cinque dipendenti potranno rivolgersi direttamente all’Inps. Nel pomeriggio un’altra video conferenza: la governatrice Tesei “ha visto” i segretari regionali dei sindacati per fare il punto. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto di «chiudere tutte le attività non essenziali e avviare controlli rigorosi con l’aiuto delle prefetture in tutte le altre».

Regione umbria in smart working; ad oggi 700 i dipendenti coinvolti

“Fin dai primi contagi accertati in Italia del virus Covid-19 e fin dall’adozione delle prime misure deflattive del contagio adottate dal Governo, la Regione Umbria si è attivata per predisporre un protocollo che potesse consentire all’Ente di mantenere la necessaria continuità dell’attività in caso di emergenza”: lo comunica l’assessore regionale Michele Fioroni. “In linea con le direttive del Governo di favorire lo smart working, la Regione ha saputo attuare tutte le misure necessarie per consentire alla maggior parte dei dipendenti di lavorare in sicurezza da casa e mantenere al tempo stesso la produttività. Ad oggi lavorano in smart working circa 700 dipendenti – prosegue l’assessore. Un obiettivo raggiunto con successo. La Regione ha saputo assicurare, tramite strumenti tecnologici innovativi, la continuità delle attività dell’Ente e, al tempo stesso, la salute di tutti i dipendenti. Anche la Giunta regionale, a fini di salute pubblica e in base alle misure di sicurezza varate dal Governo, si riunisce in videoconferenza.  Si tratta di un grande lavoro della nostra divisione ICT – conclude soddisfatto Fioroni – che ha saputo accompagnare questa complessa fase di transazione digitale, garantendone la continuità di funzionamento senza cali di produttività”.