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Anziano aggredito e rapinato a Porta Pesa

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Da città della Pace a città della paura. Perugia sta diventando sempre più insicura, preda di malavitosi senza scrupoli che soprattutto di notte spaccano vetrine, aprono le auto come fossero scatolette, entrano in casa e depredano tutto. L’altra notte, nella centralissima zona di Porta Pesa è stato aggredito un anziano aggredito, e i vigliacchi per non andare via a mani vuote gli hanno portato via l’orologio che aveva al polso.
La notizia è riportata oggi sul Messaggero Umbria a firma di Michelle Milletti. “L’uomo – è scritto – sarebbe rimasto ferito alle braccia e alle spalle proprio nel tentativo di sottrarsi allo scippo”.

E non è certo questo un episodio isolato. Sono sempre più le persone in difese vittima di questi atti vandalici. Come quello avvenuto tempo fa nel parco della Verbanella dove un novantenne è stato spinto violentemente a terra per rubargli il portafoglio. Femore rotto e dolorosa convalescenza, per pochi spiccioli.

Ma questi balordi si accontentano di tutto. Pur di ottenere anche un minimo “guadagno” agiscono senza scrupolo alcuno.

Il mattinale di Polizia registra che una busta di verdure è stata prelevata da un topo d’auto che per assicurarsi l’ingente bottino ha rotto i vetri di una vettura in via Pascoli. Tre galline e un gallo sono invece state rubate a una famiglia in zona Settevalli. Qualcuno è riuscito a penetrare nella struttura dove i pennuti erano tenuti con altri esemplari. Ma c’è anche il ladro di noci, che con mano lesta  ha fatto fesso un uomo che stava portando il prezioso sacchetto in dono ad una parrocchia commettendo l’ingenuità di depositarlo a terra dopo essere sceso dall’auto. Giusto il tempo di fare il giro della vettura e ritornare a prenderlo e il lauto bottino era sparito.
Insomma nuove strategie criminali  stanno infestando la città.

Il centro di Perugia è diventato un piccolo Bronx.
Di notte, come scarafaggi, bande di ladri escono dalle tane, si riempiono le tasche di “briciole” e se ne ritornano impuniti nei propri anfratti. Delinquenti seriali e anche un po’ abitudinari. Alcuni sembrano conoscere solo gli stessi obiettivi.
Si accontentano di poco: fondi di cassa, qualche bottiglia di vino, e uscendo temporaneamente dal locale stravisitato, come souvenir gli basta acciuffare una manciata di cioccolatini o un sacchetto di caramelle, tralasciando magari di portare seco profumi di marca, computer, televisori, fino al punto di ignorare i tartufi, come nel caso della “Bottega” svaligiata in corso Vannucci.
E se è vero, come viene fatto notare dalla Regione, che nell’ultima decina d’anni da 37.856 fatti delittuosi siamo scesi a 31.970 in Umbria, è anche vero che la “sicurezza percepita” dalla popolazione non è affatto migliorata, anzi.
In un breve lasso di tempo si è assistito alla moltiplicazione degli scippi, ad assalti a persone anziane, ad aggressioni, a rapine nei negozi, a spaccate, a innumerevoli furti nelle abitazioni, il tutto condito da qualche furto di biciclette.
E si sa che i reati predatori, come le cavallette, come le zanzare, sono i più fastidiosi, sono le offese più difficili da digerire, quelle che producono maggiore allarme sociale.
È evidente che è cambiata la natura del “male”. Se fino a qualche tempo fa si era in presenza di una malavita che agiva portando a termine una serie di colpi che necessitavano di esperienza e mestiere, adesso si è in presenza di una masnada di cialtroni senza scrupoli che sembrano muoversi alla cieca, accontentandosi di centrare obiettivi minimi.
Studi alla mano dimostrano che disoccupazione, presenza di minoranze straniere non integrate, disagio sociale ed emarginazione, incidono in maniera importante sulla “qualità”, sulla “tipologia” e sul tasso di reati commessi. E visti i risultati non c’è da stare allegri davvero…